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13 Marzo 2025L’Italia si considera un’eccellenza nel riciclo degli imballaggi in plastica anche se la situazione reale sembra molto meno rosea di quanto venga raccontato considerato che non si raggiunge il 50% di riciclo effettivo della plastica.
A svelarlo è l’inchiesta “Plastica, Italia campione del riciclo?” commissionata da Greenpace che ha fatto emergere una realtà fatta di numeri gonfiati e calcoli poco trasparenti, dove si includono anche i materiali destinati a scarto.
Quadro desolante e sconfortante che emerge dall’analisi svolta sui documenti ufficiali del Corepla, il Consorzio nazionale che gestisce il ciclo dei rifiuti plastici nel 92% dei Comuni italiani, e del Conai, il Consorzio nazionale degli imballaggi.
Dall’analisi approfondita dei dati, emerge che dal 2021 al 2023 Corepla ha avviato al riciclo ogni anno circa 700 mila tonnellate di imballaggi in plastica, producendo però anche circa 500 mila tonnellate di scarti, che vengono spesso smaltiti in discariche o utilizzati in cementifici all’estero. Questi numeri ci posizionano ben al di sotto degli obiettivi europei, che prevedono un riciclo effettivo del 50% entro il 2025 e del 55% entro il 2030.
L’avvio al riciclo, su cui l’Italia ha basato la sua statistica negli ultimi anni, è un indicatore fuorviante perché non indica il riciclo effettivo: comprende infatti anche una percentuale di materiale che va perso nel processo o che finisce per essere successivamente scartato. Gli scarti vengono poi inceneriti in termovalorizzatori e cementifici, oppure raggiungono le discariche. In alcuni casi, inoltre, le materie plastiche avviate a riciclo possono essere successivamente avviate a smaltimento, o bruciate in Italia o all’estero.
Ecco che quindi i conti non tornano: se il tasso italiano di avvio a riciclo per la filiera della plastica da imballaggi nel 2022 era del 55,1%, quello di riciclo effettivo calcolato sulla base dei nuovi riferimenti comunitari, scende al 48% nel 2023 se non addirittura al di sotto di questa percentuale tenuto conto che i documenti per fare i calcoli secondo i nuovi parametri comunitari non sono pubblici e gli audit svolti da un ente indipendente per stimare il riciclo effettivo sono stati condotti solo su un numero molto limitato di impianti.
Sos rifiuti S.r.l. sostiene da tempo e con determinazione il riciclo degli imballaggi in plastica per la salvaguardia ambientale commercializzando e distribuendo sacchi per la raccolta differenziata in polietilene rigenerato e selezionati in linea con i protocolli GPP e certificati con marchio “Plastica Seconda Vita”. La società rispetta i principi di salvaguardia ambientale proposti dal “Piano d’Azione Nazionale sul Green Public Procurement (PANGPP)” indirizzando le attività nell’ideazione di soluzioni volte a migliorare sempre più l’esperienza dei clienti diretti (Comuni e Gestori del servizio di raccolta rifiuti) e degli utenti finali (cittadini) in un’ottica sempre più sostenibile.